LA PORTA DEI PRINCIPI

La Porta dei Principi allo stato attuale

La Porta dei Principi, detta anche Porta del Battesimo (da cui entrava appunto chi doveva ricevere questo sacramento), si apre sul lato meridionale del Duomo di Modena, edificato a partire dal 1099 su progetto di Lanfranco, con il quale si integrò mirabilmente la decorazione scultorea di Wiligelmo. Proprio nell'ambito del primitivo e fervido cantiere della Cattedrale nacque anche la Porta dei Principi, in origine l'unica sul lato meridionale del Duomo. La sua struttura formata da un protiro sorretto da due leoni stilofori, così come gli stipiti, l'architrave e l'archivolto scolpiti richiamano per analogia di impianto la Porta della Pescheria, sul lato nord della chiesa, e il portale centrale della facciata, evidentemente parti di un unitario programma di Wiligelmo. Ad artisti legati alla cultura del maestro si deve probabilmente la decorazione scultorea del portale che negli stipiti esterni e nell'archivolto sviluppa il motivo dei tralci abitati da piccole figure umane e animali, mentre nell'architrave sono scolpiti sei episodi della vita di San Geminiano.

Bombardamento del 1944

Il 13 maggio 1944 un bombardamento arrecò danni gravissimi alla porta: crollò il protiro e con esso andò definitivamente perduto l'affresco, già molto rovinato, che decorava il catino del piano alto del protiro, furono variamente lesionati l'archivolto, il leone di destra e i capitelli. Con il restauro iniziato nel 1946, che segnalava con zone puntinate le integrazioni delle parti scultoree andate perdute, il leone fu sostituto da una copia e trasportato nel Museo lapidario.

Fasi di pulizia

All'inizio degli anni Novanta la Porta dei Principi mostrava un notevole degrado imputabile ad agenti atmosferici, sostanze inquinanti e fattori meccanici. Uno spesso strato di patina nerastra ricopriva totalmente i rilievi dell'archivolto e le formelle dell'architrave con le Storie di San Geminiano, tanto da impedirne una corretta leggibilità. I basamenti, uno dei leoni e i capitelli del protiro, a causa di infiltrazioni di acqua piovana soggette a gelo nella stagione più rigida, presentavano moltissime fenditure e crepe. Tali problemi, assieme ad altri, sono stati superati dall'ultimo restauro che é consistito, in sintesi, in un'opera di pulitura, consolidamento dei materiali e protezione degli stessi, permettendo così di distinguere nuovamente tra originali e parti aggiunte, come il restauro del 1946 si era proposto. L'ultimo intervento é stato preceduto da una serie di analisi chimiche e petrografiche intese ad accertare la natura e le caratteristiche delle pietre utilizzate per le varie parti della porta, per operare poi nel modo più adeguato possibile.