LA CAPPELLA BELLINCINI
La prima cappella a destra del Duomo accoglie "il più grande ciclo di affreschi della Modena quattrocentesca", come lo definisce lo studioso Daniele Benati, che in un saggio dedicato all'argomento attribuisce l'opera a Cristoforo da Lendinara.
Purtroppo le vicissitudini del dipinto ne hanno in parte compromesso irrimediabilmente l'integrità. La sua storia appare infatti travagliata: circa cinquant'anni dopo la sua esecuzione, l'affresco nel 1532 venne nascosto, collocandovi davanti una grande pala del Dosso, poi sostituita da altre opere, tanto che se ne perse la memoria. Nel 1822 venne rimossa temporaneamente l'ancona lignea che lo ricopriva, in occasione di un generale restauro del Duomo, e l'affresco ritornò per breve tempo alla luce, ma solo nel 1897 si procedette al suo definitivo scoprimento.
Particolare: Madonna con bambino, prima e dopo il restauro
Sulla parete di fondo della cappella, nonostante le ampie lacune, é ben riconoscibile la rappresentazione del Giudizio universale, scalato su tre piani: nella parte alta il Paradiso con Cristo giudice circondato dai beati, nella fascia centrale l'arcangelo Michele con la spada e la bilancia affiancato da quattro angeli che suonano le trombe, nella zona inferiore i risorti in attesa del giudizio. Al centro di quest'ultima raffigurazione é inserito un finto trittico recante la Madonna con il Bambino, San Girolamo e San Bernardino. La decorazione si estende anche alla fascia interna dei pilastri e al sottarco con immagini di santi e profeti. Nei pennacchi infine trova posto l'Annunciazione e nella lunetta sovrastante la scena dell'Adorazione del Bambino, purtroppo ampiamente lacunosa.A causa delle pessime condizioni dell'affresco, già a partire dall'Ottocento furono necessari interventi di restauro che spesso, però, si rivelarono troppo invasivi e deturpanti nel tempo. A ciò si aggiunse il serio problema, emerso a partire dal 1911, delle infiltrazioni di umidità nella muratura, probabilmente dovute all'assorbimento dal terreno per capillarità, che fecero comparire sali e muffe sulla superficie del dipinto. Nel 1916 divampò un incendio nella cappella che fortunatamente, però, provocò solo leggeri annerimenti nella parte centrale del dipinto. Ben più gravi furono invece le conseguenze del bombardamento del 13 maggio 1944 che colpì la Porta dei Principi e danneggiò anche il muro della cappella, rendendo urgente un nuovo intervento.
