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LA SINAGOGA DI MODENA

Sinagoga di Modena

La sinagoga allo stato attuale

Nel centro storico di Modena, racchiusa tra due piccole strade (Via Coltellini e Via Blasia) e una piazzetta, si trova la Sinagoga, che riassume in sé la memoria storica della comunità ebraica della città e testimonia al tempo stesso il suo riscatto, dopo secoli di emarginazione. L'edificio sorse infatti nel cuore del ghetto, che era stato istituito da Francesco I d'Este nel 1638, estendendosi poi fino all'area compresa fra Via Emilia, Via Taglio, vicolo Squallore e Via Torre. Quando la Sinagoga fu edificata, però, i cancelli del ghetto erano stati abbattuti definitivamente (1859) in seguito all'annessione al regno piemontese (A ricordarne l'esistenza rimane tuttora un piccolo cardine all'inizio di Via Taglio). Nei primi anni dell'Italia unita iniziarono i lavori per la costruzione del Tempio che si conclusero nel 1873, con una solenne inaugurazione, alla presenza delle autorità e con folto concorso di pubblico.

La sinagoga nel 1905

La sinagoga dopo il 1905

Il progetto era opera dell'ingegnere modenese Ludovico Maglietta Pollari (1829-1890) e prevedeva come facciata principale quella su Via Coltellini, distinta dalle altre per una certa monumentalità, perché per esigenze di culto il tempio doveva essere orientato verso Gerusalemme. Tale progetto venne però ben presto modificato, realizzando anche il prospetto sulla piazzetta secondo il medesimo disegno della facciata principale, ed è questo il motivo per cui oggi la Sinagoga presenta due facciate identiche.

La struttura dell'edificio è di impronta classicistica, espressa da quattro giganti semicolonne con capitello poggianti su una breve gradinata e sovrastate da un'alta trabeazione con timpano triangolare. È però molto evidente anche una componente eclettica che si esprime soprattutto nell'apparato decorativo e nel cromatismo. Proprio quest'ultimo aspetto, la policromia delle superfici, è una specifica caratteristica della sinagoga, ottenuta grazie alle decorazioni pittoriche e all'impiego di vari materiali: mattoni di diverso impasto e quindi colore, rosso e giallo, nella cortina muraria, pietra chiara, marmo bianco di Carrara, pietra simile alla vicentina, breccia verde, finto marmo ad imitazione della breccia e anche parti metalliche in ghisa.

Operazioni di restauro

Operazioni di restauro

La Sinagoga sorge in un'area in passato interessata da un consistente flusso di traffico e quindi di inquinamento, che, unitamente all'azione del tempo, aveva ricoperto di polvere, smog e incrostazioni le facciate dell'edificio, tanto da far assumere a tutta la costruzione una colorazione piuttosto scura e cupa. Il restauro delle facciate, portato a termine nel 1995, dovette misurarsi con la varietà di materiali sopra ricordata e per questo richiese interventi differenziati a seconda dei casi, con diverse prove di pulitura per mettere a punto la tecnica migliore. In questo caso non vennero fatte molte analisi scientifiche, ma ci si avvalse dell'esperienza acquisita sui medesimi tipi di materiali dai restauratori. L'intervento, effettuato con minuziosa cura, facendo nuovamente risplendere i colori originali, ha restituito alla Sinagoga quella qualità cromatica che la contraddistingue.

Sinagoga di Modena prima del restauro

La sinagoga prima del restauro






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