L'OPERAIO DIPLOMATO
Umberto Franciosi
(studente serale, diplomato a.s.1991/92)
Frequentai, come lavoratore−studente, i corsi serali dell'I.T.I.P. Fermi per cinque anni. Se penso a quel periodo, mi vengono in mente i sacrifici che ho dovuto fare; le lunghe notti sui libri, le domeniche in casa, le ferie utilizzate per i compiti in classe e le interrogazioni. Per non dimenticare la negazione, sul lavoro, dei permessi retribuiti − previsti dal contratto di lavoro − e pure di quelli non retribuiti. Quegli anni di scuola nei momenti più difficili ed intensi, verso la fine dei quadrimestri, li definivo ironicamente, con un sottofondo di verità, di "clausura".
I motivi per i quali scelsi quell'avventura erano essenzialmente due: per accrescere il mio livello culturale e per crearmi, in prospettiva, una diversa opportunità di lavoro. Queste motivazioni erano tanto radicate e forti dentro di me che mi consentivano di superare tutte le difficoltà che insorgevano.
Parallelamente, nello stesso periodo, m'interessavo sempre di più di politica. Il semplice interesse divenne passione e forte impegno; immediatamente, dopo l'esame di maturità, che svolsi nel '92, da semplice iscritto dei P.R.C divenni segretario di circolo del mio paese, successivamente segretario provinciale dal '95 al '97. Attualmente faccio parte della segreteria provinciale, occupandomi delle tematiche del lavoro.
Devo affermare che il Fermi mi ha dato tanto perché ho trovato un ambiente stimolante, ho incontrato professori e assistenti preparati, compagni di classe interessanti, simpatici e motivati. Questi elementi hanno sicuramente inciso sulla mia formazione; con questo non voglio assolutamente asserire − riferendomi al mio caso − che in questa scuola si formino dei politici rivoluzionari o estremisti, penso che i fatti lo dimostrino. A questo proposito è superfluo ricordare che nella formazione di un individuo intervengono molteplici fattori: la famiglia, le amicizie, l'ambiente di lavoro ecc...
In quei cinque anni ho appreso un metodo di studio che mi è utile anche oggi. Particolarmente impresse nella mia memoria rimarranno le lezioni di storia e di letteratura italiana, svolte con metodi e sistemi che coinvolgevano positivamente gli studenti. Non dimenticherò mai alcune lezioni d'italiano, effettuate nel biennio, quindi con minori vincoli di programma, su argomenti d'attualità come ad esempio le forme di pubblicità e la televisione. Le materie di chimica, com'erano presentate e sperimentate, erano per me appassionanti e coinvolgenti; apprezzai tantissimo quando mi mandarono ai giochi della chimica e non credetti ai miei occhi quando lessi il voto finale dell'esame di maturità.
Non ho dubbi, è valsa la pena di compiere quei sacrifici! Certo, non svolgo un lavoro confacente al mio titolo di studio, ma questa è una mia scelta. Continuo ancora a fare l'operaio, perché questo mi ha consentito, e mi consente, di avere tempo e la mente libera da dedicare alla politica, la quale ha assunto per me un valore e un impegno importanti. Ritengo che la funzionalità di una scuola non si misuri solo dal numero d'occupati che riesce a creare ma, anche, dal livello di formazione culturale ed intellettuale che contribuisce a determinare, in sinergia con gli altri ambienti che ho citato in precedenza. Per concludere, devo affermare che il mio impegno, e il conseguente sacrificio, in quei cinque anni hanno risposto alle mie aspettative. Grazie, istituto Fermi!